Oggi sono un padre egiziano

Sono le 15.40 di un un umido pomeriggio estivo nella Valle di Comino, il cielo a sprazzi minaccia pioggia.

Sono nel corridoio della scuola media del paese dove siano presenti con la Casa Famiglia, Ahmed è fermo, immobile davanti a me aspetta il suo turno per l’esame di terza media.

Il corridoio ad un tratto si è svuotato di voci, pianti gioia commossi di padri, madri, nonni, piccoli amori e resta di piombo il silenzio.Io e lui.

Mentre mi avvicino per abbracciarlo e incoraggiarlo lui alza gli occhi al cielo ed inizia a parlare sottovoce in arabo. Sta pregando, si sta affidando. Chiudo gli occhi, prego anch’io, sento che stiamo vivendo un momento forte, coinvolgente e nel suo silenzio pieno di parole, di sogni.

Lui mi guarda cerca coraggio, ne ha più di quello che pensa, così tanto da aver superato a 15 anni montagne di acqua per andare a cercare lavoro e aiutare la sua famiglia. Testimone di speranza oltre ogni omelia.

Ha trovato sulla sua strada un Preside e dei Professori che hanno fatto di più. Hanno scelto di vedere il suo coraggio, la determinazione e i suoi talenti come l’occasione per rilanciare nella vita e non mollare. A tutti loro va il mio grazie sincero, mi aiutano a sentirmi meno solo.

Ormai mancano pochi minuti, sa che è il prossimo, mi cerca con la sguardo, e in quel momento così importante per lui io ci sono.

Si apre la porta, il preside lo chiama. Mi guarda, lui sta diventando uomo e io divento di nuovo padre.

Vai Amhed!

Famiglia – Luigi Pietroluongo

Scuola – Luigi Pietroluongo

 

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