La peggiore invenzione del nostro tempo è aver eliminato il dispiacere.
Cosa intendiamo per dispiacere ?
Dispiacére – Non piacere, riuscire sgradevole, soprattutto ai sensi. Essere causa di dolore, molestia, sdegno, disappunto e sim.: mi dispiace questo tuo atteggiamento; sono fatti che dispiacciono; questo mi dispiace davvero (sito www.treccani.it).
Annullare il dolore, le difficoltà ha delle conseguenze che, anche e soprattutto, nei nostri giorni vediamo nelle nostre case, senza andare lontano.
Eppure nessuno come i bambini e i ragazzi hanno energie fisiche, intellettuali, creative ed emozionali per reinventare una realtà scura, buia, oppressa.
Tutte le generazioni hanno dovuto superare difficoltà, ostacoli legati a precarietà di salute e di vita che solo a pensarci o a vederli fotografati rabbrividiamo. Certo ci saranno poi delle ferite da curare, ma questa è la vita per tutti: una cura continua di se stessi e del mondo intorno .
Succede anche adesso, mentre leggi questo articolo, nelle infinite periferie di ogni angolo del mondo e della tua città.
Pensare quindi che la fatica dell\’esistenza sia un limite alla mia felicità è un errore di pensiero, un virus, una distorsione che non ci consente di attraversare, perché di questo si tratta, tutti i momenti delicati.
Il COVID ha fatto da filtro, non ha cambiato niente, ha semplicemente svelato (cit. del dott. Luigi Ballerini ) quello che era presente in ognuno di noi, in ogni famiglia. Il virus è un amplificatore di quello che ci portavamo dentro, in termini di visone del mondo, di sentimento, di stile concreto, di fede (come fiducia) nella vita.
Se quindi le nostre parole e i nostri sguardi mostrano questi giorni come quelli in cui catalogare i \”giovani di oggi come gli sfigati\” , come \”quelli del coronavirus\” , come giorni in cui arrenderci e avvitarci nelle lamentele di un mondo che non avrebbe dovuto essere così, cosa pensate che accadrà?
Spegneremo ogni entusiasmo e desiderio, non solo nostro ma tutti quelli che incrociamo. Altro che CORONA virus.
Se continueremo a illuderci, far finta, cancellare (come si fa con il cursore della tastiera) il dispiacere e a non domandarci come dovremmo trattarlo, tanta strada nel lavoro, in famiglia, con una compagna, non ne faremo. Tra l\’atro Sigmund Frud, e anni di letteratura psicoanalitica, lo confermano, ciò che rimuoviamo in un modo o nell\’altro ritorna.
Che cosa c\’è da fare allora ? C\’è da investirsi del ruolo di \”Padri\”, di crescere ancora, senza fermarsi mai e testimoniare che :
non è perché piove che sarà una brutta giornata
Dare un senso a ciò che viviamo, anche al dolore, di attraversarlo, di trasformarlo, di farsi aiutare se non ci riusciamo da soli.
E per farlo bisogna saper guardare un ORIZZONTE che ci aiuti. La nostra vita è iL frutto delle nostre scelte.
Sempre.