Ho visto figli, il film

Sono un pò di parte, è inutile fare l\’obiettivo a tutti i costi, Paola Cortellesi e Valerio Mastandrea mi piacciono da morire, sono due come noi, padri e madri di questi tempi.

Ci sono almeno tre spunti che mi sembrano interessanti e che riguardano la nostra vita e il lavoro, che è poi anche e soprattutto la nostra vita.

Il primo: non esiste la vita privata e la vita professionale, esiste la Vita. Per tanto tempo, in particolare, dagli anni \’70 in poi, le grandi produzioni fordiste, le attività scalabili pensate in serie ci hanno abituato a scambiare il tempo per il lavoro, senza tenere conto del risultato. L\’assenza di fantasia, creatività, di concetti come qualità e talenti personali dentro i luoghi di lavoro, hanno spinto i lavoratori a cercare tutte queste cose fuori, nel tempo libero, nello svago, negli hobby, immaginando una separazione – inesistente – tra tempo di lavoro e tempo libero, una vita vissuta a compartimenti stagni, oggi divisa dai colori del calendar di google. Questo frazionamento del tempo ci ha fatto smarrire il senso, il perché, il sogno, di quello che abbiamo scelto di fare, di quello che ancora vogliamo realizzare. Corriamo come i protagonisti del film e non abbiamo un momento, un tempo dedicato come coppia o come team nel nostro lavoro per rifare \”unità\” di tutto quello che ci accade, emozioni, sentimenti, ansie, gioie. Non condividiamo, non assaporiamo, corriamo, divoriamo, ingurgitiamo persone e cose così da diventarne bulimici. L\’indicatore per eccellenza è proprio quel senso di insoddisfazione che ci perseguita qualsiasi piccolo successo abbiamo, non celebriamo la quotidianità, non celebriamo la vita.

Il secondo: la fatica fine a se stessa non ha alcun senso. Avere figli è un dono talmente grande che per averne contezza bisogna che passi del tempo. Questo evento che, preciso, non risponde solo a chi mette spermatozoi e a chi partorisce, ma a chi fa generare la vita nelle infinite sfumature del quotidiano: nelle amicizie, nella presa in carico di chi in questo momento ha bisogno di una mano, nel generare idee imprenditoriali che cambieranno in meglio la vita di altre persone. E\’ un accadimento che ha in se qualcosa di grande, che supera noi stessi, per questo la fatica di un parto e la crescita insieme a ciò che si è generato non è fine a se stessa. La fatica, la dedizione, la responsabilità hanno un loro \”peso\”, una loro importanza che va custodita con fedeltà tutti i giorni. Sono ingredienti indispensabili per la buona riuscita, sono ciò che ci tempra, sono la filigrana con cui facciamo il discernimento, separiamo ciò che è buono per la nostra vita da ciò che è zavorra. I nostri due protagonisti sono spessi afflitti, stanchi, nervosi a fine serata, rischiano molto, perché così stremati guardano il dito e non la luna, abbiamo invece bisogno di guardare insieme orizzonti più lontani, abbiamo bisogno di prospettive, di mete chiare, lucide, emozionanti perché ci spingano ad andare oltre.

Il terzo: la solitudine, la vera porta d\’ingresso per una vita disperata. In un contesto così esasperatamente narcisistico, egocentrico, di soddisfazione dei propri bisogni essere da soli come coppia non aiuta anzi ci mette in grave pericolo. Nella vita come nel lavoro senza un alleato che cospira con noi in modo grande siamo ad alto rischio. Perché le correnti contrarie sono forti: \” ma chi te lo fa fare!\” \” ma come te ne tiene \”, \” ma pensa alla tua vita\”. Chi decidete di frequentare può fare la differenza, stimolare o soffocare le vostre qualità, incoraggiare o scoraggiare i vostri sogni, condividere o dividere le vostre speranze. Cambia tutto, in alcuni casi decide il destino di una coppia o di un lavoro. Avete trovato i vostri alleati ? Cercateli.

Sì, avete capito bene, sognatori come voi. Sognatori di bellezza.

 

https://www.youtube.com/watch?v=dMGHA2NRImI

Famiglia – Luigi Pietroluongo

Scuola – Luigi Pietroluongo

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