E’ il primo a dare fiducia. Rischia per primo.
Il coordinatore si mette in gioco, ha chiara la direzione ma prima di partire ascolta ognuno come un confessore attento, legge negli occhi tutto quello che non è detto, segue il suo istinto e gli indizi come un investigatore per capire quali sono le ambizioni di ognuno.
Il coordinatore imparare ad essere un vero ingegnere perché l’esperienza gli consiglierà come costruire i ponti per unire le divisioni, sostenere i contrasti, e quando proprio non ci riuscirà saprà che dopo essersi incazzato ci sarà il tempo per ricominciare e ripartire.
Deve sentire come soffiano gli umori, imparare a navigare come unmarinaio esperto che sa quando cazzare o lascare le vele, spingere e motivare il gruppo sapendo che deve curare una relazione esclusiva con ognuno.
Chi gestisce una equipe sa che non è solo un lavoro ma è soprattutto una scelta, quella di scegliere di appartenere ad uno stile educativo che consapevolmente si condivide. Sa che una equipe ti chiede sempre di uscire da te stesso, a volte ti forza ed è proprio una gran fatica. Scopre, insieme agli altri, se a quel lavoro è vocato.
Un coordinatore sa che non è mai arrivato, quando è felice dopo una bella giornata sa che anche l’indomani deve continuare a conquistarsi ancora il suo pezzo di fiducia.
Un coordinatore lo sa. Sa cos’è la gioia.