Questa domenica sera cerco un senso,
mentre apro i social e leggo i giornali online non trovo scampo alla pesantezza di giorni plumbei, i giorni che ci aspettano.
Risuonano in me le grida e le parole disperate di tante persone travolte da questo virus.
Si impadronisce di me una situazione di impotenza, cosa posso fare di fronte a qualcosa che sembra essere troppo grande per chiunque?
E penso alla mia responsabilità di padre, a come si può e deve vivere questo tempo di prova, a chi mi guarderà, a chi cercherà di scrutare nelle mie parole il coraggio per non mollare, parole di speranza, parole che guardano avanti, parole che portano verso una prospettiva, un orizzonte di senso.
E qual è il senso di quello che stiamo vivendo ?
E\’ la vita stessa, che non è come ci è stata presentata una linea retta in ascesa, in cui difficoltà e ostacoli, sono fuori dalla linea retta, sono inciampi, inconvenienti da nascondere, escludere, decidere di non vedere, ma la vita è dentro le montagne russe e che le prove che incontriamo sono occasioni preziose.
Perché?
Quando siamo con le spalle al muro scopriamo, attraversando il dolore e la sofferenza, risorse, qualità, competenze, attitudini assopite o mai utilizzate.
Quando siamo costretti a bloccarci, siamo costretti a fermarci e a scendere dalla ruota dei criceti impazziti in cui ripetiamo ogni giorno gli stessi gesti e le stesse parole perdendone il senso e quindi il perché profondo, dobbiamo rivedere le nostre priorità e se queste sono allineate ai nostri valori di vita.
Se il tempo rallenta per le nostre to do list possiamo ridarlo all\’amore e all\’amicizia, che hanno bisogno di menti e cuori che possano \”stare\”, per riscoprire cosa vuol dire contemplare e non affogare nel \”fare\” in continuazione.
E se poi scrivessimo tutto in un Diario per regalarlo a nostro figlio, per ricordargli che in tutte le difficoltà che troverà nella sua vita, potrà cercare un senso.
Il suo senso.